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Workshop scrittura creativa- Esercizio 1

Aggiornamento: 18 set 2022

Ciao a tutti!


Questo articolo è interamente dedicato alla scrittura. Dal mese di Settembre, infatti, ho dato avvio a un workshop di scrittura creativa attraverso la mia pagina Instagram.

Il primo esercizio affrontato dai partecipanti è stato relativo all'osservazione: bisognava descrivere in dieci minuti l'immagine osservata e i sentimenti evocati in noi.

L'esercizio non era affatto banale poiché metteva alla prova la nostra capacità di osservazione, stimolandola attraverso la visione dell'immagine.

Quest'ultima, raffigurava un nido di uccelli: mamma che nutre il piccolo e papà che li osserva immobile.


Cosa vi viene in mente in un primo momento, al primo sguardo?

Ammettiamolo.




Nido = famiglia e protezione, Nutrimento = cura, Piccolo= indifeso.

Il nido è una metafora così tenera e universale da impedirci di pensare a niente di men che tenero.

Spesso le cose che presumiamo di sapere già e quelle che ci aspettiamo di vedere quando osserviamo un'immagine o un evento appannano la nostra percezione, guidandoci verso un'interpretazione viziata di stereotipi.


Già, capita a tutti.


Ma osserviamo meglio, insieme, l'immagine, qualche indizio ce lo dà: come mai quel piccolo è così obeso e, ancora incapace di volare, appare più grosso dei genitori? Come mai le sue piume sono così diverse? Come mai se ne sta solo nel nido e ci scoppia dentro?

C'è qualcosa che non va.

Quel "piccolo" è un cuculo. Un brutto uccellaccio parassita e carogna. La madre, depone il suo uovo inosservata dai proprietari di un un nido che non è suo. Fa la stessa cosa in 15/20 nidi.

Quando il cuculo nasce, e nasce in fretta, si sbarazza delle altre, legittime uova e degli eventuali piccolo già nati, schiacciandoli o facendoli cadere fuori dal nido.

Inganna i genitori adottivi e si fa nutrire da loro, che appartenendo a specie più minute, per sfamarlo muoiono dallo sfinimento.

Altro che allegro quadretto familiare.

La foto è disturbante! Se uno non si fa venire il dubbio, perde l'occasione di raccontare qualcosa di crudele.


Devo dire che chi ha partecipato al workshop mi ha stupita per la sua capacità di scrittura, per l'avere "un proprio stile", ma solo una persona ha colto l'elemento "disturbante" dell'immagine, anche se da un punto di vista diverso rispetto a quello appena spiegato.


Per tale motivo ho scelto il suo testo come mio preferito di questo primo esercizio.

Ve lo riporto qui sotto:


"Nutrimento reverso. Il tempo è fermo e in un momento, il gesto di cura appare come un

gesto di privazione, violento. Qualcuno sta a guardare, coperto dal suo manto piumato.

Guarda in silenzio, anche se può cantare. L’oppressore sta chino sulla vittima, costretta ad

esporsi, umiliarsi, con la bocca aperta in un lamento che non può più essere suono

primaverile.

Si chiede quale sia la sua colpa e perché deve pagarla con beccate all’interno della

gola...Sa bene che è un modo per essere privati della voce, non avere più il diritto di

espressione. Quel fermo immagine è in bianco e nero, come fosse un ricordo, o la foto di

una lapide.

Nella mente dell’uccellino quello è il giorno della sua morte, anche se non è lo stesso

giorno in cui è morto.

I giusti volano, ormai, in silenzio; mentre i carnefici, spariscono ridendo, dal profondo della

loro gola, ancora intatta. Finiscono in mille attimi in scala di grigi, immortalati nella loro

gonfia crudeltà.

Tuttavia esistono gesti che vanno oltre quella scena, oltre tutte quelle scene, ripetute su

migliaia di innocenti. La voce è solo uno dei canali di espressione. E così, tutti gli uccellini

sofferenti si coalizzarono, formando un volo capace di creare linguaggi non parlati, per

parlare tra loro, per protestare ancora contro le brutalità, per vincere gli oppressori.

Questa non è solo la storia di uno stormo di pennuti, questa è la storia di molti altri."


Complimenti a Sara Tripodi per questa sua interpretazione!


Cosa ne pensate del suo testo?

Vi piacerebbe partecipare al prossimo esercizio?

Se sì, scrivetemi nei commenti o in DM sulla mia pagina Instagram: Siscrivemargot


(La fonte da cui ho tratto l'esercizio è un libro dedicato alla scrittura creativa intitolato "Minuti Scritti" di Anna Maria Testa)


Spero che questo articolo via sia piaciuto, lasciate un cuore per farmelo sapere!

Un abbraccio,

Sofia Margot



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