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Primavera in quarantena: come sbocciare e non appassire?

Aggiornamento: 30 apr 2020

29/04/2020



La Primavera è sempre stata una mia grande alleata fin da bambina.

Sono nata in un giorno primaverile e ho un amore incondizionato per i fiori, il sole, la rinascita, la delicatezza e la libertà.

Probabilmente è un caso che la nostra, ormai famosissima, quarantena sia nata poco prima dell'avvento di questa stagione eppure oggi mi è tornata a ballare nella mente una frase di Giacomo Leopardi che insegna: "Perché fiorire si può e si deve, anche in mezzo al deserto, perché se le cose fragili come un fiore di ginestra lo sanno fare, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto."

Se potessi ringraziarlo...

Voi direte: "ma cosa c'entra" ?

Forse non stiamo vivendo la nostra solita Primavera fuori dalle nostre case, a riempirci gli occhi di cielo, ad accogliere il primo sole sulla pelle o a bere il nostro drink preferito con le persone che amiamo dopo un giorno di lavoro o di studio in Università... e fa un po' rabbia ... ammettiamolo, a volte è troppo. Vedere queste giornate calde e questa luce fino a sera ma non poter "toccare" nulla, ci fa sentire bloccati.

Eppure mi assale il pensiero che la primavera non sia solo fuori, ma che possiamo esserla noi stessi. Anche nel nostro momentaneo deserto, anche con quelle fragilità che abbiamo riscoperto.

Forse possiamo essere Ginestre e sbocciare, abbandonare l'idea che appassiremo.

Forse ogni Ginestra può trovare la sua acqua: se le piace cantare che canti più che può, se ha paura della noia che la disegni fino a trasformarla in qualcosa di nuovo, se odia la solitudine che si connetta col mondo e cosi via...


E voi, cosa state facendo per essere una vera Ginestra?


Vi penso, a porta aperta

Margot L.






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